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Mar, Lug
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"Percorsi", formazione in Diocesi

Proposte
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Sta prendendo forma l’Istituto Interdiocesano della Formazione, annunciato l’anno scorso dall’Arcivescovo mons. Roberto Repole, per dare nuovo impulso all’attività pastorale delle parrocchie e incoraggiare un maggior coinvolgimento dei laici.

Il nome dell’istituto, diretto da don Paolo Tomatis, nichelinese, è “Percorsi” ad indicare appunto una serie di proposte per le comunità delle diocesi di Torino e di Susa. Nel mese di ottobre è in programma la partenza dei “percorsi” per i ministeri istituiti dell’accolitato, lettorato, catechista, referente della carità e guida della comunità in équipe. Si tratta di funzioni che già da tempo venivano svolte da fedeli impegnati nel servizio in parrocchia, destinate ora ad assumere ancora maggiore rilevanza e contenuto.

La seria diminuzione del numero dei sacerdoti, l’età avanzata di molti collaboratori laici, la fatica di molte comunità a raggiungere e coinvolgere adulti e giovani sono certamente dati oggi leggibili. - sottolinea don Mario Aversano Vicario episcopale per la Pastorale sul territorio - In questa cornice diventa importante che nelle Unità pastorali si apra un percorso di formazione e discernimento sulla natura ministeriale della Chiesa e sulla possibilità di lavorare per preparare il terreno alla chiamata di alcuni laici ai percorsi verso i ministeri istituiti”.

È già in corso la fase di discernimento per l’individuazione di queste figure all’interno delle parrocchie tenendo conto delle concrete realtà e specificità del territorio.

Per l’iscrizione ai percorsi verso il ministero istituito – spiega don Mario Aversano - si richiede che i candidati abbiano almeno 25 anni di età; abbiano ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e coltivino una profonda vita di fede; siano formati alla Parola di Dio e attivamente coinvolti nella propria comunità; abbiano forte senso di appartenenza alla Chiesa; siano umanamente maturi, capaci di relazione e collaborazione; abbiano sviluppato una certa esperienza pastorale nell’ambito inerente il ministero cui vengono candidati a formarsi. Non a sproposito, si può dire che il discernimento si configura in senso vocazionale: il ministero non può essere vissuto in modo personalistico e si inserisce nel contesto del lavoro di équipe, in spirito di fedele collaborazione con i presbiteri che presiedono le comunità, con i diaconi e con gli altri ministeri istituiti e di fatto”.

Sul sito https://percorsi.torinosusa.it è possibile informarsi ed approfondire i dettagli del progetto diocesano.